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Il cucciolo: istruzioni per l’uso

Luglio 19, 2023

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Ci rubano il cuore, ci inteneriscono l’animo, ci mettono in ginocchio a mugolare parole infantili. Con i loro musetti umidi e occhietti vispi piegano i despoti, addolciscono i duri, strappano sorrisi ai tristi. È il potere dei cuccioli! Arrivassero con un libretto di istruzioni! Sarebbe bello! Sarebbe, però, più grosso il libro di loro! Ci fosse una lista di “proprietà ed effetti collaterali” direbbe: “amore puro – dolcezza garantita – compagnia assicurata”… e poi ” pipì dappertutto – mobili rosicchiati – giardini desertificati” . “Tenere lontano dalla portata di scarpe, oggetti frangibili e cose di valore”; e soprattutto: “Attenzione: causa dipendenza affettiva!” Eppure basterebbe poco; un atteggiamento responsabile, voglia di capire e di imparare ed il numero di telefono di un buon Educatore. Certo il meglio sarebbe rivolgersi ad un educatore prima di prendere un cucciolo dato che, la maggior parte dei problemi che portano poi alla frustrazione più profonda, (con epiloghi a volte drammatici) sono dovuti alla mancanza di conoscenza in materia di cani. Non esistono cani stupidi o cattivi! Esistono solo cani cresciuti maldestramente e mal gestiti. Perché l’amore, per quanto immenso, molto spesso non basta! La scelta della giusta razza e poi, all’interno d’essa, del giusto soggetto, già sarebbe una valida garanzia di una futura convivenza riuscita. Solo un buon educatore, che conosce e lavora con le razze più diverse, vi può davvero consigliare.

Però poi un cucciolo è sempre un cucciolo e già dal primo giorno a casa comincia l’ escalation dei “problemi da risolvere”. E poi c’è educatore e educatore! e come si fa a sapere quale? Ed il cucciolo e già arrivato a casa e voi siete già innamorati ed alle prese con un instancabile furbetto che farebbe impallidire Attila in fatto di distruzione! Ecco allora che quest’estate abbiamo pensato di offrire un utile lettura a chi ha rinunciato alla spiaggia ed è alle prese con giornali, spazzettone e scarpe rosicchiate. Ma anche a chi è sotto l’ombrellone e ha rimandato a più in là l’acquisizione del peloso frugoletto. E quelli, invece, che il frugoletto l’hanno già “tirato su”, potranno vedere quanto più facile, serena e completaavrebbe potuto essere quest’esperienza e potranno meglio prepararsi per l’eventuale decisione di aggiungere un “fratellino” o “sorellina”. Perché se non c’è niente di più bello dell’amicizia di un cane, meglio ancora sarà, se si saprà impostare e gestire, la vita con un branco. Ma facciamo un passo alla volta e cominciamo a gestire il primo piccolo Attila della nostra vita.

Il cucciolo arriva a casa. La cosa migliore sarebbe quella di associare l’arrivo del cucciolo con un vostro periodo di ferie o di maggiore tempo libero. Un altro fattore importante sarà l’organizzazione che anticipa l’arrivo del piccolo a casa, poiché vi permetterà di arrivare al grande giorno sereni e liberi di dedicare un tempo calmo e rilassato al nuovo compagno. Il cane è un animale abitudinario ed ogni cambiamento nel suo ambiente e nella sua routine giornaliera è per lui causa di stress. Il cucciolo, inoltre, è piccolo ed inesperto e si sarà fino ad ora appoggiato psicologicamente alla sicurezza data dall’ambiente conosciuto e dal branco di fratellini. Lo spostamento, il nuovo ambiente ed il distacco dai fratellini saranno motivo di confusione e di insicurezza.

 

Se arrivati a casa avremo già tutto posizionato, deciso ed organizzato, si darà modo al cucciolo di inserirsi nel nuovo ambiente nel modo più dolce e sereno. Evitate di correre subito dal veterinario! Tra l’altro l’allevatore avrà già pensato alle prime profilassi vaccinali e vi avrà consegnato, insieme al cucciolo, il suo libretto sanitario ed un po’ del cibo al quale è abituato. Evitate anche di portarlo subito in giro per delle passeggiate che saranno, per il cane, più causa di stress che di piacere. Evitando questo, eviterete anche l’immediato contatto con altre persone e cani sconosciuti; incontri assolutamente necessari tra qualche giorno, ma decisamente prematuri in questo delicato momento e che saranno causa di ulteriore confusione ora che, il cane, deve mettere a fuoco voi come suo nuovo branco. Ecco alcuni consigli pratici riguardo la scelta e l’organizzazione del nuovo territorio per il cucciolo che arriva in famiglia.

Un altro errore comune (oltre alle premature corse dal veterinario e passeggiate per la città) è quello in cui, all’arrivo a casa del cucciolo, lo si tenga troppo in braccio e si tenda a iper-proteggerlo e iper-coccolarlo. Un po’ di tenerezza fa sicuramente bene, ma attenzione a non esagerare. Le mammecane, o gli adulti di un branco, non prendono in bocca o in braccio i cuccioli alla prima occasione. 

Essere “presi in braccio” non è naturale per loro. È giusto che, vivendo con noi, si abituino anche ad atteggiamenti umani, però è giusto, anche, che noi ci si sforzi di rispettare il più possibile la loro natura. C’è razza e razza, è vero, e cane e cane, però anche nelle razze “da grembo” (“lap-dogs”, in inglese), come vengono considerate le razze molto piccole, si noti come spesso si creino dei problemi. Nella grande maggioranza dei casi, infatti, i proprietari si ritrovano poi con cani molto nervosi ed aggressivi, o timidi e paurosi; atteggiamenti di insicurezze caratteriali che potevano essere contenuti e migliorati e che sono, invece, stati esaltati dalla nostra comodità del poterli facilmente prendere in braccio, alla prima, loro o nostra, difficoltà.

In questo periodo sensibilizziamo i cuccioli a stimoli acustici tramite programmi radio di vario genere e quindi sbalzi di sonorità e improvvisi rumori abituando il cucciolo a non spaventarsi non trovando, fra l’altro, alcuna conferma da parte della madre e degli umani presenti, seppur saltuariamente, a loro eventuali timori.
Ecco allora, quando arriva il momento di affidare queste creature agli acquirenti, che la famigliarizzazione all’uomo e l’istinto ludico dei cuccioli rende immediatamente partecipi i componenti del gruppo sociale al quale apparterranno e i primi approcci non saranno traumatici in quanto saranno gli esseri umani, ai quali appunto i cuccioli sono già abituati, e non più i luoghi, a focalizzare la loro attenzione. Resta inteso che occorrerà comunque un periodo abbastanza breve di acquisizione della totale fiducia, ma è da rilevare che sarà solo un adattamento e non un completo e nuovamente traumatico inserimento.

 

Quando poi finalmente il cucciolo, appena arrivato, viene messo a terra, si tende a lasciargli a disposizione uno spazio troppo grande. Lasciarlo circolare per tutta la casa o il giardino non và bene. Lui tenderà sicuramente a perlustrare il territorio perché sconosciuto, ma un territorio molto grande sarà motivo di stress. In realtà la grandezza di una stanza è più che sufficiente per “iniziare” il cucciolo alla nuova vita, alle nuove regole ed alla necessità di una nuova educazione igienica e sociale. Già tutte queste novità saranno una “pressione” sufficiente a mettere a dura prova la delicata psicologia del piccolo; cerchiamo quindi di limitare le novità non necessarie. Le regole e le buone abitudini che educano. La regola principale, quando si parla di corretta crescita del cucciolo è quella che dice: “Quando le vostre mani-occhi-attenzioni-od-intenzioni non sono sul vostro cucciolo, lui dovrà essere confinato nella sua tana”. Vediamo di comprendere bene questo concetto.

In natura i cuccioli non sono liberi di scorrazzare in largo ed in lungo per tutto il territorio del branco. La loro vita e la loro libertà sono gestite dagli adulti che decidono quando è tempo di uscire e quando di mangiare, quando è tempo di riposare e quando di giocare. Il tempo di mangiare, per esempio, e quando gli adulti tornano dal lavoro (la caccia). Il tempo di giocare è quando gli adulti sono disponibili a condividere od hanno il tempo di starsene in ludico ozio a sorvegliare le scorribande dei cuccioli. Ma quando gli adulti partono per la caccia, i vecchi od alcuni gregari addetti alla sorveglianza restano nelle vicinanze della tana ed i cuccioli vengono confinati nella tana stessa. Non importa che a loro piaccia o no; così deve essere per il loro bene e così è. E naturalmente viene accettato dai piccolini che apprezzano il senso di sicurezza che la tana gli offre. Tenendo in mente questa immagine naturale potremo fare molto per la crescita del nostro cucciolo, imparando a valutare le sue necessità in modo meno umano, per crescerlo al meglio delle sue possibilità e, vi sembrerà strano, nel modo più semplice per noi.

Quindi decidete un primo ristretto luogo, come una stanza, la cucina per esempio, che sarà quello in cui metterete la tana: il Vary-kennel. Il Vary-kennel o trasportino è quella gabbia che si utilizza per il trasporto dei cani e per i viaggi in aereo. È fatto di plastica ed ha due finestre sui laterali ed una porta di solida griglia di ferro sul frontale. Questo è un oggetto troppo spesso male interpretato che viene, invece, molto utilizzato dai tecnici del mondo cinofilo, poiché, se utilizzato bene, è uno degli utensili più naturali per il cane e più utili per noi. Infatti sia la gestione che l’educazione del cucciolo diventano più semplici e quindi meno conflittuali e otterremo più in fretta e più serenamente i risultati della prima educazione, sfruttando il senso naturale del cucciolo. Inoltre, nei 10-16 anni di vita del cane è ipotizzabile che capiterà l’assoluta necessità (sia medica che di trasporto) dell’utilizzo della gabbia, che sarà motivo di grave stress se il cane adulto non vi era stato abituato. Abituare il cucciolo al Vary-kennel sarà facile, utile e naturale; sarà molto difficile invece farlo quando il cane sarà cresciuto. Il Vary-kennel vi darà la possibilità di gestire la libertà del vostro cucciolo e di iniziare l’educazione casalinga ed igienica in modo semplice e corretto. È buona cosa comperare un Vary-kennel delle dimensioni giuste per la taglia che il cane avrà quando sarà completamente cresciuto. Se si è compreso davvero la regola “…mani-occhi-attenzioni-intenzioni…” sarà chiaro che il cane sarà spesso fuori dalla tana; quando lo state portando passeggiare, quando lo state portando a sporcare, quando state giocando con lui, quando vi state occupando della sua pulizia, quando lo state educando e quando lo state osservando per conoscerlo. È vietato abusare della gabbia per comodità nostra, dimenticandoci le sue necessità fisiche-fisiologiche e psicologiche. Scegliete anche il posticino dove vorrete fare sporcare il cane e fate in modo che all’inizio sia sempre lo stesso.

Quando arrivate a casa lasciate libero il cucciolo di scorrazzare per la stanza che, avete deciso, sarà il suo primo territorio: la stanza da voi più vissuta durante il giorno. Lasciatelo perlustrare, premiatelo e lodatelo ogni volta che viene da voi. Se girovagando incappa in qualche cosa, come una scopa per esempio e la fa cadere spaventandosi, non correte da lui per prenderlo in braccio e proteggerlo! Poiché in realtà quello che otterrete è di “confermare” la necessità di spaventarsi e scappare. L’atteggiamento corretto in queste situazioni e quello di reagire con calma e serenità; con indifferenza. Se potete lasciate l’oggetto a terra, lo raccoglierete alla prima occasione. Ma se, come spesso accade, lasciandolo a terra il cucciolo lo prenderà come un gioco, alzatevi e, come se niente fosse, riponetelo ed attirate l’attenzione del cucciolo su di uno dei giochini che avrete preparato per lui. Con la vostra indifferenza all’accaduto otterrete, invece, che il cane valutata la vostra reazione “pensi”: “ah! Al capo non ha fatto nessun effetto … si vede che non c’è niente di cui preoccuparsi!” e non si spaventerà più la volta successiva. La regola dell’indifferenza varrà sempre per tutti i luoghi e le situazioni. Noi esseri umani apparteniamo ad una società “verbale”, loro sono “gestuali”.

È un errore molto comune quello di accarezzare il cane dicendo per esempio: “ma dai che è solo un sacco dello sporco!”, quando per strada il nostro cane manifesta timore su di un grosso sacco che si muove nel vento. In genere, all’esplodere dell’abbaio od all’improvviso scatto del cane , noi ci fermiamo, il guinzaglio si tende, guardiamo l’oggetto e poi accarezziamo il cane, parlandogli, magari indicando l’oggetto, cerchiamo di “spiegare” che non c’è niente di cui preoccuparsi. In realtà stiamo “dicendo” al cane l’esatto contrario. Fermandoci e guardando l’oggetto amplifichiamo l’attenzione sulla “strana” cosa, la tensione del guinzaglio stimola un atteggiamento difensivo aggressivo, accarezzandolo e parlandogli gli “confermiamo” il suo atteggiamento. Stiamo mandando un massaggio così: ” bravo! Questo è l’atteggiamento giusto di fronte ad una cosa così!”. Insieme al Vary-kennel avrete già preparato, come accennato prima, dei giochini che lascerete a disposizione nel territorio. Vanno bene giochi per cani in plastica dura e ossi da rosicchiare di quelli in commercio. Inoltre avrete comprato: due ciotole (una per l’acqua e una per la pappa), un collare leggero e piatto di quelli fissi ( non a scorrimento!) ed un guinzaglio anch’esso leggero, di tessuto o pelle, lungo e non largo, che lo renderebbe pesante.

Sarebbe una buona cosa procurarsi, oltre ai giochini da lasciare a disposizione, un salsicciotto morbido per cuccioli da attaccare ad una cordicella e due palline con lo stringhino. Questi giochi “speciali” non verranno lasciati a disposizione, ma saranno gestiti da voi ed utilizzati quando giocherete col vostro cucciolo e poi li metterete via. Ma di questi giochi ne parleremo poi, per ora torniamo dal cucciolo che è arrivato da poco. Dopo pochi momenti di perlustrazione (e dopo il viaggio dall’allevatore a casa), il cucciolo probabilmente dovrà sporcare. Se lo fa in casa non fatene un dramma! Prendete un giornale ed assorbite o raccogliete il malfatto, prendete il cucciolo e portatelo nel luogo scelto per i bisogni. Deponete sul luogo il giornale e poi il cucciolo. Aspettate qualche minuto; se lui dovesse finire di sporcare lodatelo abbondantemente.

Un po’ di buon senso, osservare e prevenire. Lodare abbondantemente mentre sporca nel posto giusto e soprattutto : non mischiare mai il momento dei bisogni con il gioco. Il cucciolo potrebbe “distrarsi” giocando e dimenticare di fare i bisogni per poi, un classico!, accucciarsi beato e soddisfatto a fare la pipì non appena entrato in casa. Rientrati nella stanza/territorio, dopo la visita al posto dei bisogni, concedetegli ancora un po’ di libertà e di gioco con voi. È arrivato il momento della tana. Mettete il cucciolo in gabbia per una mezz’oretta e siate completamente indifferenti ai suoi eventuali lamenti!! A questo punto il corretto utilizzo e la vostra assoluta freddezza saranno determinanti. Non aprite mai la gabbia mentre il cucciolo sta piangendo! Aspettate anche solo quel secondo in cui lui tira il fiato e aprite in quel momento. Lui assocerà presto l’apertura della gabbia col proprio atteggiamento, per cui se aprite mentre piange gli insegnerete a piangere per far sì che la gabbia si apra! Non preoccupatevi, se lo fate nel modo giusto il cucciolo smetterà presto di lamentarsi e comincerà a vivere la gabbia come la tana dove riposarsi al “sicuro” e voi avrete cominciato ad educarlo correttamente. Aumentate il tempo della tana, gradualmente, fino al paio d’ore.

Ricordatevi che i cuccioli non sono in grado di trattenersi per lunghi periodi; due ore per un cucciolo fino a 4/5 mesi, quattro ore dai 5 ai 10 mesi. Aspettatevi che la prima notte o due, il cucciolo, svegliandosi e non trovando i fratellini, pianga e si lamenti. Ignorate la cosa. Facendolo giocare abbondantemente la sera, portandolo a sporcare un ultima volta prima di coricarsi e impegnandoci ad alzarci presto i primi giorni, in breve tempo, sarà in grado di passare tutta la notte tranquillo nella tana dormendo come un ghiro. Non appena aprite la gabbia non fate tante feste al cucciolo ( fategliene in abbondanza, invece, quando lo mettete dentro prima di chiudere la gabbia!!). Portatelo invece subito al suo posticino per i suoi bisogni. È una predisposizione naturale dei cani, quasi fosse una memoria specie/specifica, di non sporcare nelle ristrettezze della tana. Non appena aperto sarà più facilmente incline ha sporcare, dato che si è trattenuto nella gabbia. Qualche incidente all’inizio è del tutto normale! Ma attenzione, se gli incidenti si ripetono significa che state sbagliando qualcosa. È il caso di rivolgersi ad un educatore, prima che diventi un’abitudine brutta ed innaturale, di accettare di vivere nello sporco. Dopo che avrà fatto i suoi bisogni sarà di nuovo tempo di gioco e di libertà nel suo territorio e tempo della pappa. Il tempo della pappa va gestito ricordando che dopo 15/20 minuti dal pasto, il cane è più incline a sporcare. Eccovi qualche consiglio per rendere le ore di libertà divertenti ed educative. Mentre il cucciolo e libero in cucina ( questa in genere la stanza / territorio migliore ) e voi vi accingete a fare le vostre cose, mettetevi in tasca una manciatina di ” sane ” golosità : piccoli cubetti di formaggio o sottilissime fettine di Wurstel. Fate le vostre cose giocate a momenti con lui ed ogni tanto all’improvviso chiamate il suo nome. Abbassatevi per invogliarlo a venire e, quando arriva, lodatelo e offritegli un bocconcino. Rimettetevi a giocare o a fare le vostre cose….

 

Qualche minuto e poi chiamate di nuovo il suo nome. Ancora lodi e bocconcini non appena vi raggiunge. Il tono della voce deve essere medio/ alto e soprattutto sereno!! Il cucciolo imparerà presto che quel suono è il segnale per smettere qualsiasi cosa, guardare dove siete e raggiungervi immediatamente e lo assocerà come un evento positivo. Il tavolo: l’igiene e la manipolazione. Forse non tutti avranno la possibilità (magari per problemi di spazio) di procurarsi e disporre da qualche parte un tavolo da toelettatura. Però il tavolo professionale è il luogo più adatto sul quale occuparsi dell’igiene del cane. Venire “piazzato”, anche se comodamente e stabilmente, su di una superficie limitata e sollevata da terra predisporrà psicologicamente il cane a stare fermo. Introducetegli il tavolo in modo positivo. Insegnategli a salirvi per venire premiato non appena su. Le prime volte fatelo salire e scendere ripetutamente lodandolo, ma solo al vostro comando! Il cane non dovrà pensare di potere scendere quando vuole. Naturalmente dipende dalle dimensioni e dall’età del cane se gli insegnerete a saltaci sopra o se lo dovrete aiutare voi. Quando sul tavolo introducete la parola “fermo”. Quando è tranquillo parlategli sottovoce lodandolo. Abituate il cane ad essere toccato ed ispezionato in tutte le parti del suo corpo. Abituatelo ad essere spazzolato. Gli occhi e le orecchie dovranno essere controllati e tenuti puliti. 

 

Il salsicciotto morbido, legato ad una cordicella vi servirà per stimolare l’istinto predatorio e fare mordere il cane soddisfandogli così la necessità naturale. Muovete il salsicciotto davanti a lui come se fosse una preda, fateglielo mancare ripetutamente e poi fateglielo prendere. Lodatelo, lottate tirando leggermente la cordina e poi lasciateglielo vincere e trasportare per un attimo. Coglietelo in difetto rubateglielo e via di nuovo all’inseguimento della preda. Il meglio sarebbe essere in due persone per questo gioco: una che tiene il cucciolo al guinzaglio, premia ed accarezza ed una che gestisce la preda. Attenzione al periodo della dentizione! Evitate gli strattoni troppo forti che potrebbero causare dolore.

Le due palline con la cordicella serviranno per insegnare al cane il riporto e il richiamo, per ora il cucciolo e molto piccolo ma si può cominciare comunque a farlo familiarizzare con questo gioco. Tirando la pallina lui la inseguirà e la prenderà. Richiamiamolo a noi e lodiamolo quando arriverà e poi giochiamo tirando la cordicella e creando una lotta che gli faremo spesso vincere ( lasciandogli la palla ). Imparerà ben presto a tornare subito per lottare con noi. Fatto questo introdurremo la seconda palla dopo avergli fatto vincere la prima.muovendola ed istigandolo in attenzione sulla seconda si otterrà che lui lasci la prima.lanciate la seconda palla e raccogliete e mettetevi in tasca la prima. E così via. La socializzazione. Dopo la prima settimana dell’arrivo del vostro cucciolo a casa è arrivato il momento di socializzarlo. 

È un assoluta necessità quella di insegnare che le altre persone e gli altri cani non sono dei nemici.

Portatelo dappertutto ed introducetegli qualsiasi cosa. Scanso alla pigrizia e via per centri città e parchi pubblici! Attenzione però: Assolutamente al guinzaglio e se in alcuni parchi cintati deciderete di farlo scorazzare libero, attenzione agli altri cani. Non permettete ad altri cani adulti di strapazzarlo. Non date importanza a ciò che gli altri proprietari possano dire! Ci sono dicerie e modi di pensare così sbagliati che possono rovinare la delicata psicologia di un giovane cucciolo. Se proprio volete trovargli un compagno di gioco cercate un soggetto che sia più o meno della stessa età, di opposto sesso e se fosse dello stesso gruppo di appartenenza sarebbe ideale. Nel dubbio evitate di farlo giocare. Per “socializzare” sarà sufficiente un contatto ravvicinato di “annuso”, dove non ci sia minaccia o dominanza palese e dove possibilmente ci sia un atteggiamento di invito al gioco. Così lui imparerà che gli altri cani sono amici e qualcuno di essi può non esserlo. In questo caso lo imparerà dalle posture aggressive; non serve che lo impari venendo picchiato e brutalizzato.

Ciò lo farebbe diventare esageratamente diffidente ed insicuro con gli altri suoi simili ed in futuro potrebbe essere lui a voler iniziare le zuffe. Crescendo e formandosi caratterialmente la sua naturale mentalità gerarchica si indurirà ed avverrà che gli incontri con altri adulti dello stesso sesso sia difficoltosi. Questo tipo di incontri andranno comunque evitati, ma saranno più gestibili se il cane non avrà ricordi spiacevoli di maltrattamenti subiti quando era cucciolo. In questo argomento è molto difficile generalizzare. C’è davvero cane e cane e situazione e situazione! Proprio perché è così difficile valutare il mio consiglio è quello di evitare il contatto stretto fra cani dello stesso sesso. Se però vivete in una città ed utilizzate sempre lo stesso parco, dove ci sono sempre gli stessi cani e non ci sono, fra loro, soggetti, dello stesso sesso del vostro cane, molto dominanti, allora potrete avere meno problemi perché, in questo caso, potrebbe formarsi un “branco” abituale e sereno. Potrebbe….. perché comunque la pressione sociale sarebbe sempre presente e non è solo attraverso il litigio che fa danno. Ci sono segnali impercettibili e sfumature minime, che non si vedono facilmente ma che causano il maggior numero di nevrosi e stress “inspiegabili” dei cani che mi portano da educare. Inoltre ricordatevi che il vostro cucciolo deve ambire a stare con voi, a giocare con voi a condividere con voi.

Se lo lascerete troppo giocare con gli altri cani perderete molto del vostro rapporto. Un ultimo grande consiglio!: evitate delle lunghe chiacchierate con il vostro cucciolo! Evitate quei petulanti monologhi dove si cerca di spiegare il perché di tutte le cose. Il cane non è un bambino e non avrà mai il periodo dei ” perché”. Anzi non gli importa assolutamente di sapere il perché di ciò che accade e non e in grado di comprendere una conversazione. Utilizzate con lui pochi suoni sempre gli stessi ed imparate invece a contenere parole e modulazioni troppo diversificate e troppo alte di tono!! L’utilizzo esagerato delle parole produrrà per opposto che la vostra voce e le vostre parole perdano per lui di importanza e di significato.